IL COLLOQUIO
come aderire al servizio
Florinet
L'importanza di consultare l'esperto risponde Liliana Gimenez Haas - gimenez@libero.it
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Il colloquio con il
Floriterapeuta, sia esso di persona, telefonico o attraverso la posta
elettronica, è un fluido
incontro comunicativo relazionale con il paziente, che è stato portato
dalle sue emozioni disarmonizzate a chiedere aiuto per migliorare la
qualità della propria vita. Il colloquio mira alla comprensione intuitiva
ed empatica dei significati emergenti del rapporto, non definitoria né
definitiva, ma processuale, e si concentra su aspetti focali prevalenti. Il colloquio comporta attesa e
tolleranza. Rispetta e protegge l’individualità del paziente, senza
imporre; favorisce il processo di crescita; valorizza gli aspetti positivi
del paziente; approfondisce gli stati d'animo attuali. Il Cambiamento - Si deve aspirare coscientemente a un cambiamento, allo sviluppo della personalità. Il metodo si ispira al messaggio: "sii te stesso, diventa chi sei". L'obiettivo è quello di superare i blocchi spirituali per ristabilire la comunicazione con la parola anima, altrimenti detta IO SUPERIORE, scintilla divina o medico interiore, attraverso: la riarmonizzazione degli schemi di comportamento negativi, per esempio passando dall'irritabilità alla pazienza, allo scopo di ottenere la riattivazione delle capacità di autoguarigione psichiche e fisiche, in base al principio "guarisci te stesso". “Quando la persona giusta usa i mezzi sbagliati,
questi agiscono in modo giusto; quando la persona sbagliata usa i mezzi
giusti, questi agiscono in modo sbagliato” (proverbio
cinese).
RIMEDI TIPOLOGICI
E RIMEDI COMPLEMENTARI
L’individuazione dei rimedi “tipologici” ovvero “costituzionali”, cioè che corrispondono alla struttura del carattere di una persona, porterà a gerarchizzare le priorità e a scegliere quei fiori che riguardano il paziente in modo profondo e cronico. Una stessa persona può essere ben rappresentata da 3 o 4 rimedi costituzionali, anche se può presentare tutti e 38 i fiori, alternativamente e con intensità variabile, come stato transitorio. In realtà i 38 fiori sono presenti in tutti noi, anche se, per diversi motivi, alcuni restano silenti mentre altri si mostrano. Per noi i fiori costituzionali saranno quindi quelli la cui complessità psichica dominerà l’intero stato disarmonico. Andranno sempre pressi in cocktail.
L’individuazione dei
rimedi “complementari”, cioè relativi a stati d’animo negativi
transitori, che non formano parte del carattere, ma sono correlati a
situazioni contingenti, va fatta attraverso domande mirate. La
“piccola prescrizione” si fa prescrivendo i Fiori in base a sintomi
semplici ed evidenti: stanchezza per eccesso di lavoro, depressione
per lutto improvviso, stress da esame, ecc. Possono essere
prescritti nel cocktail, o direttamente dallo stock bottle nei casi
acuti, e se il fiore è stato scelto bene, l’effetto si sente dopo
poche ore.
****** Scriveva Nora Weeks nella biografia di Edward Bach: "…restare al fianco del paziente e osservare. Osservare come reagiva alla malattia, come questa reazione incideva sulla malattia stessa. A poco a poco si rese conto che uno stesso trattamento non sempre curava la stessa malattia, che rimedi che curavano un paziente non agivano allo stesso modo su altri, che pazienti simili per temperamento rispondevano allo stesso rimedio, arrivando finalmente alla conclusione che la personalità dell’individuo aveva più importanza del corpo nel trattamento della malattia. La personalità del paziente, l’essere umano che soffre, diede a Bach l’indicazione chiave del trattamento richiesto. La visione che il paziente aveva della vita, le sue emozioni, i suoi sentimenti, furono per Bach punti di prima importanza nel trattamento della malattia fisica". E se volete approfondire l'argomento, vi consigliamo questo libro
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