Come
utilizzare i Fiori?
Prendete dalla vostra boccetta cocktail, 4 gocce per 4 volte al giorno
direttamente in bocca e, magari a livello sublinguale (fate attenzione a non
toccare il contagocce con la saliva), per la durata minima di una intera
boccetta. Poi sarà forse il caso di fare il colloquio di controllo, per
aggiungere o togliere qualche essenza.
Poiché ognuno ha una propria sensibilità e un proprio ritmo di
reazione, nel colloquio di controllo si potrebbe presentare il bisogno
di rivedere qualcosa. Nel frattempo si consiglia di prendere nota di
tutti i piccoli o grandi cambiamenti che si notano e -raccomandato- dei sogni che si
presentano, innanzitutto se nel cocktail c'è Star of Bethlehem. Abbiamo
detto che le essenze vanno assunte via orale, ma si
possono anche massaggiare su fronte, labbra, polsi, pianta del piede,
palmo della mano, nel caso la persona si trovi impossibilitata para
deglutire.
Dove si acquistano? I rimedi
possono essere acquistati nelle farmacie che vendono prodotti omeopatici
o nelle erboristerie di fiducia.
Quando si prendono? I
momenti più importanti sono al mattino a digiuno, e alla sera prima
di coricarsi; le altre due volte si prenderanno possibilmente dando
un ritmo agli orari, di solito prima, durante o dopo pranzo,
e prima, durante o dopo l'eventuale merenda. Meglio 5 volte che 4.
Altrimenti, assumendole 3 volte, i messaggi terapeutici non saranno
sufficienti.
Come si scelgono?
Non si cerca - per esempio - il fiore per il mal di testa, ma si porta attenzione a come
ci si sente emotivamente quando si ha il mal di testa: perché a parità
di sintomo, esistono cause emozionali differenti che lo generano.
Quali sono le azioni collaterali?
Non ci sono controindicazioni, possono essere associati con qualsiasi
trattamento naturale o chimico, senza effetti collaterali né pericolo
di assuefazione. Al limite si può attraversare per un periodo di
lieve peggioramento dei sintomi, chiamato "crisi
di consapevolezza"
Per quanto tempo possono essere presi?
A tempo indefinito se si vuole. Di solito si prendono fino alla completa scomparsa
delle motivazioni o dei sintomi che si volevano modificare. All’inizio
sono utili per modificare la situazione generale, poi possono essere
utilizzati per cogliere, approfondire e armonizzare alcuni aspetti di
noi stessi che sono più caratteriali o tipologici. In seguito, capire
le piccole cose che non vanno e prendere i Fiori corrispondenti, ci
aprirà le porte al mondo della prevenzione.
Dopo quanto tempo funzionano i rimedi floreali?
Dipende dalla persona e dai sintomi, più sono acuti e prima sono
evidenti i risultati, più sono cronici o comunque di vecchia data e più
tempo è richiesto affinché si noti il miglioramento. Anziani e
adolescenti hanno meno difese degli adulti, quindi i risultati si
ottengono con più velocità. Nei bambini fino a 9 anni, negli animali e
nelle piante di
solito i risultati sono immediati, perché la loro energia risulta pura
e incontaminata. Negli adulti dipende dal grado di resistenza mentale, dai
conflitti e dai difetti della personalità fortemente afferrati alla sua
struttura. Di solito un buon trattamento non può durare meno di un anno,
per ottenere così risultati
duraturi nel tempo. L'uso dei Fiori di Bach in ogni modo richiede
pazienza; la maggior parte delle persone ottiene qualche risultato
visibile in un
periodo compreso tra una e dodici settimane.
Come si svolgono le sedute?
Un primo ciclo completo comprende tre sedute nell’arco di due mesi
e mezzo circa.
La prima seduta, dalla durata di più di un’ora, consiste nel'approccio
iniziale col terapeuta e nella individuazione e prescrizione
personalizzata dei rimedi. La seconda seduta può essere più breve e si
effettuerà dopo circa 20 giorni, consisterà in un colloquio mirante a riscontrare i risultati dei primi 20 giorni di trattamento e a
modificare, se necessaria, la prescrizione, in base agli eventuali nuovi
elementi venuti a galla in questo arco di tempo, perché può accadere
che dopo un primo periodo di trattamento scompaiano i sintomi per i
quali si era entrati in terapia, e al loro posto emergano altri sintomi,
più antichi, ovvero squilibri che, presenti in maniera latente
nell’organismo, erano all’origine dei disturbi attuali e ne erano la
vera, occulta, causa. La terza seduta si
effettuerà dopo altri 20 giorni, e consisterà in un colloquio in cui
si analizzeranno i risultati del trattamento e, se necessario, si rilascerà una prescrizione di mantenimento.
Ci si può abituare ai Fiori di Bach?
Se per abituare si intende che non se ne può fare a meno, il problema non si presenta, mentre se per abituare si intende che
ci si sente bene insieme ai rimedi floreali, è meglio così. Certo che
se pensassimo di dare tutto in mano ai Fiori, allora il problema si
porrebbe sicuramente, in quanto è bene tenere in mente che siamo sempre
noi i responsabili della nostra vita e delle nostre scelte,
consapevolmente o meno.
Possono non funzionare?
Solo quando non sono stati scelti quegli giusti, o quando non si prendono come
indicato, o quando, pur essendo giusti, opponiamo resistenza e non
permettiamo a noi stessi di cambiare l’atteggiamento mentale riguardo la
malattia o i nostri problemi (quest'ultima condizione si presenta
raramente, vista la forza vitale che possiedono i Fiori). In questo caso possiamo trovare un
Fiore che ci aiuti a sbloccarci oppure
aspettare che maturino i tempi per il cambiamento.
Come
funzionano?
Edward Bach (1886-1936) era un medico e batteriologo di
origine gallese affermato e stimato. Aveva, in più, il dono
della
semplicità
d'animo, attenzione e
amore per tutto quello che gli stava intorno. Notò così che
spesso le persone stanno
male in conseguenza di
disarmonie, di scompensi profondi derivati
dall'esterno: l'educazione ricevuta, i traumi subiti, i
rapporti
individuali e sociali non equilibrati.
E, nelle lunghe passeggiate in campagna, osservando la
vegetazione spontanea, notò
piante con
la determinazione a vivere nonostante condizioni
ambientali ostili, con la
capacità di difendersi, di superare le varie difficoltà.
L' Impatiens, ad
esempio, quando viene toccata apre le capsule che contengono i semi e li
schizza lontano, per
garantirsi
la riproduzione.
Erano gli anni Trenta del secolo scorso. Il dottor Bach
individuò il "carattere essenziale" di alcuni esemplari botanici
e si
disse:
perché non trasmetterlo agli uomini per aiutarli quando si
trovano ad affrontare ostacoli dello stesso tipo?
Del resto, in natura il
simile
cura il simile, sosteneva
un secolo prima Samuel Hahnemann, fondatore dell'omeopatia,
che Bach seguiva.
Forse, noi e i fiori (la parte più
energetica della pianta, perché assimila di più
la luce e la vitalità solare) siamo sulla stessa lunghezza
d'onda. Nell'universo, sappiamo
oggi, tutto è vibrazione, su frequenze diverse. Perché
escludere che certe
frequenze particolarmente
alte come quelle dei fiori, o come
quelle
dei colori, applicate in cromoterapia - possano interagire
con i campi elettromagnetici
del corpo umano?
Il dottor Bach, che lo intuì o lo suppose, per catturare la vibrazione
emozionale del fiore e trasferirla al nostro
organismo, costituito in
prevalenza di acqua,
pensò appunto all'acqua. Lì vengono immersi i fiori selvatici; si
espongono al sole,
c'è poi la diluizione in acqua e
brandy perché non si
alterino. In questo modo
si ottengono le preparazioni note come "Fiori di Bach".
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