Nell'antichità le venivano
attribuiti poteri contro la rabbia, da lì il nome "canina". La specie di
base di tante rose coltivate è un arbusto diffuso e cresce nelle siepi
di collina e della bassa montagna di tutta Italia, ai bordi soleggiati
dei boschi, presso le siepi e nei dirupi sassosi. I fiori bianchi, rosa
chiaro o scuro si aprono singolarmente o a gruppi di tre, fra maggio a
luglio, con cinque grandi petali a forma di nocciolo.
Fitoterapia: si usa per combattere raffreddori per la gran quantità di vitamina C, e come stimolante dell'appetito.
Segnatura:
i fiori della rosa canina,
dalle corolle piatte, aperte verso i raggi del sole, e con i petali a
forma di cuore, sono il simbolo della ricerca della luce, dell'amore,
della vitalità e dell'apertura radiosa alla vita.
PERSONALITA' DELLA PIANTA: manca di vitalità perché è un cespuglio denso di pesanti rami appesi. Non ha la forza per diventare una pianta di rosa eretta in piede, nemmeno perché le sue guide continuino a crescere. I suoi rami pendono apatici e senza forza.
Parola di Bach: "Per coloro che, senza una ragione apparentemente sufficiente, si rassegnano a tutto ciò che accade, e scivolano così attraverso la vita prendendo le cose come sono, senza fare alcuno sforzo per migliorare o per trovare un po' di gioia. Si sono arresi alle avversità della vita senza lamentarsene. |
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"Quando la morte arrivi, è
meglio che ci trovi vivi" Marcello Marchesi "I morti sono più numerosi dei vivi. E il loro numero aumenta. I vivi sono rari." Eugene Ionesco
"Non vale la pena di vivere la
vita se non sei goloso di quello che ti offre." Emmanuel Wathelet |
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Stato negativo: è stato deluso dalla vita e dagli affetti e non vuole correre il rischio di soffrire ancora. Ha perso la motivazione, l'interesse, soffre per l’aspettativa delusa, e rinuncia alla lotta per la vita. Viene chiamato il "Morto che cammina". Rassegnazione, apatia, fuga, accettazione passiva, stanchezza, abulia, tristezza, paralisi, resa, indifferenza, scarsa vitalità. Nemmeno un po' di rabbia gli é rimasta per afferrarsi a essa... Fatalista senza speranze e alla deriva sul fiume della vita, non si sforza per migliorare le cose o trovare qualche gioia. Il vivere diventa sopravvivenza. Gioia e piaceri assenti. Né pianti né risate. Vita grigia, abitudinaria. Trasandato, non servizievole, amorfo, poco vitale, disinteressato. Lentezza mentale, monotono, inespressivo, indolente. Interlocutore noioso, non è di compagnia. Si adatta alle situazioni che non gradisce, e non recrimina, non si arrabbia, non si lamenta, e non fa nulla per stare meglio. Non ci prova, non lotta, non si lancia, non s'innamora, ma getta la spugna e non ci prova più. Non crede, non spera, non vede vie di uscita. Può cadere in un'attività sfrenata per compensare la delusione. Tendenza a spendere, a dissipare in cose futili presto gettate. Sonnolenza, indolenza, mancanza di gioia. Isolamento, frustrazione.
Stato positivo: accettazione, capacità di vivere la vita quotidiana con serenità, consapevolezza del tran-tran senza esserne annoiati, gioia tranquilla, interesse vivo, senso dell'umorismo per le cose quotidiane, vitalità.
Riformulazioni degli allievi che frequentano i miei corsi: inappetente, trasandato, vegeta passivamente, apatico, abulico, inedia, rassegnazione.
Sessualità: problematiche croniche, mancanza di libido.
Bambini: neonati che dormono a lungo o si muovono poco quando sono svegli. Carenze affettive passate o presenti. Trascuratezza, spericolatezza, goffaggine, al punto da farsi male durante il gioco. Svogliatezza, incapacità costante di apprendimento. Tendenza a lamentarsi.
Pensieri positivi: riattivo la mente e il corpo per ricominciare a vivere, scaccio l'apatia e la rassegnazione per la forza e la voglia di vivere, sono consapevole che non sempre può andare tutto bene, sono entusiasta della vita e apprezzo le bellezze del mondo, ricomincio a sperare e a vedere i lati positivi delle cose, non accetto passivamente gli eventi ma lotto per modificarli, ritrovo la gioia di vivere nonostante qualche ostacolo, trovo le mie mete e lotto per raggiungerle, imparo a trarre piacere anche dalle piccole cose, trovo la forza per lottare e risolvere i problemi.
Guarigione: speranza in qualcosa di bello, di gioioso. Si ritrovano interesse nella vita, capacità di lotta, iniziativa, motivazione interiore. Ritorno della vitalità e del senso dell’umorismo. Ci si libera della noia. Si impara ad amare la vita in ogni sua parte, affrontando a testa alta piaceri e dolori. Ricorda, a chi ha perso contatto con la vita a causa di un lungo stato di apatia, che vivere implica dolore, ma anche gioia, e che la nostra esistenza fisica ha un significato e un potere superiore.
Condizione che sviluppa, armonizza o risveglia: VITALITA', ENTUSIASMO, FERMEZZA DI PROPOSITI.
PER AUMENTARNE L'EFFICACIA: rispondete alle seguenti domande: quando ho perso l'interesse per la vita? Che cosa mi darebbe di nuovo il desiderio di vivere? Che cosa mi frena? Quale sarà il mio prossimo passo?
SFIDA: affrontare con coraggio il dolore sapendo che è solo uno stadio da superare per arrivare a crearsi una vita piena di entusiasmo.
Rappresentazione archetipica: "L'Indifferenza", assenza di motivazione, di passione, manca il fuoco interiore, ci si abbandona alla fatalità del destino, alla rassegnazione.
CHAKRA: agisce sul 2° vortice
Preparazione: il rimedio viene preparato con il metodo della bollitura. Il periodo indicativo di fioritura va da maggio a luglio. Principio transpersonale: espressione insufficiente Enneagramma: 5 avarizia Analisi transazionale: Io - Tu - Affermazioni positive: prendo la mia vita nelle mie mani, con gioia. ASSOCIAZIONI FREQUENTI: Clematis, Gentian, Mustard, Olive.
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