Prepararsi senza paura al
momento più bello...
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E' un periodo bellissimo, speciale,
un'esperienza di profondo cambiamento fisico e psicologico, di
maturazione e arricchimento personale e della vita di coppia.
Ma la gioia dell'attesa può essere a volte
turbata dalla paure delle nuove responsabilità, dall'ansia per la
salute del piccolo (sarà sano? crescerà bene?), dai dubbi sulle
proprie capacità di allevare un bambino, dal terrore del parto...
"Mettere
al mondo un figlio non è una decisione che si possa prendere alla
leggera. Il ritmo della nostra giornata, le nostre incertezze, le
nostre paure, le nostre esigenze, tutto ci impone di riflettere. Ed
è giusto. Infatti, la presenza di un bambino assorbe per parecchi
anni tutta la nostra attenzione, e si deve essere disposti a
rinunciare a tanti momenti della giornata che normalmente ci
appagano. Nell’affrontare l’arrivo di un bambino ci si deve
preparare a cambiare totalmente il nostro stile di vita per
adattarci al nuovo compito. In compenso, però, si va incontro a una
gioia così grande, capace di annullare il disagio di ogni rinuncia.
Per poter fare una valutazione corretta e imparziale, i potenziali
futuri genitori dovrebbero essere adeguatamente informati su tutti
gli aspetti positivi e gioiosi, ma anche su quelli più impegnativi
dell’avere un figlio e la relazione con lui non solo dopo la nascita
ma anche prima, vale a dire durante la gestazione intesa quale
periodo determinante della vita di ogni individuo nel quale si
rispecchia tutta l’esistenza futura. Al giorno d’oggi sono ormai
molte le coppie che, per affrontare un compito così determinante
come quello di diventare genitori, cercano di affinare la loro
sensibilità e accrescere le loro competenze preparandosi per tempo
all’impresa. Fra tante altre cose, è utile che sappiano che, come ci
insegna la fisica, ogni cellula che possiede determinate
caratteristiche, moltiplicandosi, trasmette alle nuove cellule le
medesime qualità. Quindi, se la cellula iniziale è impregnata di
forti vibrazioni d’Amore, lo saranno anche tutte le altre. Nascerà
così un bambino concepito nell’Amore. Infatti, l’Amore è cibo, è
vita per il bambino in formazione. Ogni bambino dovrebbe nascere
all’insegna dell’Amore, solamente se veramente desiderato. Non
dovrebbero più venire al mondo bambini non voluti.
Inoltre, come il contadino che, per ottenere un buon
raccolto, ara la terra del suo campo, la ripulisce da sassi e da
erbacce, poi la concima e, quando tutto è pronto, prima di gettare
il seme, cura che questo sia fresco e sano, così dovrebbero fare
anche i futuri genitori : preparare il terreno migliore sul quale
far nascere una nuova vita. Ciò vuol dire: non soltanto controllare
il proprio stato di salute, ma anche risolvere tensioni e vecchi
rancori nei confronti di genitori, parenti e amici, per andare
incontro alla genitorialità senza vecchie zavorre che spesso
appesantiscono l’esistenza.
Un figlio? Sì, ma quando si è sicuri di potergli dare
tutto ciò di cui ha bisogno. La stabilità affettiva, la sicurezza
economica, il tempo e lo spazio sono certezze che
oggi si cerca di raggiungere prima di mettere al mondo un figlio. Ed
è proprio questo il fattore che contribuisce a dar luogo a una
maternità e a una paternità più consapevoli.
Oggi è sempre più raro che un bambino sia figlio della
fatalità, del caso. Sempre più spesso invece, è figlio del
desiderio. La contraccezione, diffusa dagli anni settanta, ha
cambiato il modo di diventare genitori. Un figlio dovrebbe comunque
essere concepito quando fra i due partner si è stabilita una forte
e profonda intesa. Infatti, un figlio dovrebbe nascere quando lo si
vuole davvero, non quando “arriva”, come succedeva in passato.
Ma il desiderio di un figlio non può sottostare sempre
alla logica della ragione. E’ qualcosa di molto forte, istintivo,
“passionale”, che proviene anche dalle regioni dell’inconscio, che a
volte fa irruzione nel legame di coppia magari proprio nel momento
meno opportuno.
E’ importante, comunque, riuscire a dare spazio anche
all’imprevisto e accettare che accada qualcosa di non completamente
programmato.
Una volta avvenuto il concepimento, vivere la gravidanza
solo nell’ansiosa attesa di conoscere finalmente il proprio bambino
sarebbe perdere l’occasione unica e irrepetibile di assaporare il
periodo di nove mesi come uno dei momenti più ricchi e belli in
termini di dialogo e di affettività non solo nella relazione con il
bambino ma anche fra i futuri genitori" (Bianca
Buchal).
La terapia con
fiori di Bach è l'ideale durante la gravidanza, perché riequilibra
dolcemente senza rischi né danni per il bambino, come invece può
accadere con farmaci chimici. I Fiori possono aiutare ad
armonizzare corpo e psiche al nuovo stato, di cui favorisce
l'accettazione, sciogliendo tensioni e turbamenti.
Le donne che prendono
i Fiori di Bach durante la gravidanza dichiarano di trarre beneficio
da questa terapia; in gravidanza gli stati d'animo variano spesso in
modo piuttosto brusco, oppure si sperimentano improvvisi salti
d'umore. Queste oscillazioni vengono riequilibrate con l'aiuto della
floriterapia.
Poco prima del parto si somministra spesso Rescue,
poiché al giorno di oggi il parto viene vissuto pero lo più come
un'ardua prova psichica e una situazione eccezionale. La medicina
cinese, al momento del parto, ci dice di stimolare la parte esterna
dei mignoli dei piedi, per favorirlo.
In caso di necessità
i fiori possono tranquillamente somministrarsi anche ai poppanti.
Visto che di solito si tratta di sintomi acuti e passeggeri di stati
emotivi, la combinazione per la somministrazione si può preparare
senza alcol, e spesso basta un solo flacone di 10 ml. Finché si
allatta al seno, le gocce non vanno somministrate direttamente al
lattante, è sufficiente che le prenda la madre. Nella maggior parte
dei casi in cui i genitori ritengono di dover somministrare i Fiori ai
figli lattanti, è consigliabile che seguano anche loro la stessa
terapia.
Applicazioni:
-
Dolori, stanchezza,
spossatezza fisica, shock
e trauma del parto.
-
Nausea e vomito
gravidici.
-
Come mantenere il
controllo durante il travaglio del parto.
-
Shock conseguente ad
aborto. Senso di colpa dopo un aborto, anche quello naturale.
-
Scarsa fiducia in se
stessa nella nuova condizione di vita della gravidanza.
-
Prigioniera
dell'apprensione e di paure sullo stato di salute del nasciturno e del
neonato,
vive nel timore che possa accadere loro qualcosa di grave.
-
Paura del parto e, più in
generale, delle malattie. Paura della propria responsabilità di
genitori.
-
Depressione post-parto.
Attacchi di malinconia.
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La depressione post-parto riduce le
capacità motorie del bebè
Quando la madre soffre di depressione postnatale, il bambino ha meno
probabilità dei suoi coetanei di camminare in età precoce (intorno
ai 15 mesi).
Uno studio australiano, condotto su 112 neomamme e pubblicato sulla
rivista Infant Behaviour and Development, ha dimostrato come i figli
di donne, che per più di un anno hanno sofferto di questa patologia,
abbiano un rendimento fisico e mentale inferiore rispetto ai piccoli
le cui madri non hanno sofferto il “baby blues” o ne hanno sofferto
solo per un breve periodo.
“Le madri depresse danno ai loro piccoli minori opportunità di
esplorare il proprio ambiente>”, scrivono gli esperti. La
ricerca indica, tuttavia, che le abilità linguistiche dei bambini di
madri depresse non sono differenti da quelle dei coetanei. Inoltre
gli stessi piccini, riesaminati all’età di quattro anni, hanno
dimostrato di aver recuperato lo svantaggio rispetto agli altri.
È importante comprendere che questo è un disturbo comune nel primo
periodo di maternità e, che se la donna si riprende entro i primi
sei mesi, è improbabile che vi siano effetti avversi continuati per
i bambini.
Per maggiori
informazioni contatta l'esperto
al n. (00
39) 389.9825608
-
risponde
Liliana Gimenez Haas