Alimentazione: invecchiare
(bene) mangiando.
I cibi anti-aging. Ecco le
regole per restare sani e vivere più a lungo. Grazie
ad anti-ossidanti, grassi omega-3, ma soprattutto
tanta frutta e verdura.
Siamo quello che mangiamo. Di
più. Dalla nostra alimentazione dipende la
nostra salute. E fin qui nulla da eccepire. Ma cosa
direste se qualcuno vi raccontasse che grazie al
cibo si può vivere bene (e meglio) anche sino a 120
anni. Questa la tesi sostenuta dalla nutrizionista
francese Dominique Lanzmann-Petithory,
autrice de “La dietetica della longevità”, libro che
affronta l’argomento delle diete anti-età.
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Cibo come
terapia, insomma. Ma quale scegliere, tra le molte
diete in circolazione? Meglio quella “a zona” o la
vegetariana? Una risposta, che non può non farci
piacere, è quella offerta da un recente studio a
livello europeo (Epic), che ha confermato i vantaggi
della nostra dieta mediterranea: gli “over
60” che prediligono frutta, verdura, legumi e
cereali integrali, che consumano molto pesce e poca
carne e formaggi, condendo sempre con olio
extravergine di oliva, si assicurano in media un
anno in più di vita.
In realtà le ultime ricerche sul rapporto tra
invecchiamento e alimentazione cercano di andare
più lontano. Investigando, ad esempio, sui
meccanismi che diminuiscono con gli anni
l’efficienza di quella macchina (quasi) perfetta che
è il corpo umano. E che sono legati ai radicali
liberi, scorie metaboliche che col passare del
tempo contribuiscono a ridurre la quantità di
energia, prodotta da molecole ed enzimi, necessaria
per far funzionare correttamente il nostro
organismo.
Quale, dunque l’alimentazione ideale per mantenersi
bene anche dopo una certa età? La carta vincente
sono soprattutto le sostanze ad alto poter
anti-ossidante, ovvero ricche di vitamina E,
vitamina C, selenio, flavonoidi e carotenoidi.
Abbondano soprattutto in frutta (lamponi, arance,
uva) e verdura (pomodori, carote, broccoli), nel tè
verde e nel vino rosso (con i limiti di un bicchiere
a pasto per la donna, due per l’uomo). Agli
anti-ossidanti vanno associati gli acidi grassi
essenziali omega-3, che aiutano gli scambi
vitali a livello cellulare. Si trovano soprattutto
nel pesce e nelle alghe.
Ma mangiare tanto pesce non basta. I grassi omega-3,
infatti, devono essere in equilibrio con i grassi
omega-6 - presenti in carni rosse, uova e
latticini – in una proporzione di 5 dosi ad uno (nel
90% della popolazione italiana la proporzione è
invece di 12-15 a 1). Altre regole importanti
riguardano le proteine (recenti ricerche
hanno dimostrato che la soia è, in questo senso, un
toccasana anti-invecchiamento), indispensabili ma
mai eccedere i 100 grammi al giorno, la buona
digestione (utile il movimento) e l’idratazione
(almeno 2-3 litri d’acqua al giorno). Tenendo
presente che la dieta ideale prevede un 25% di
proteine, altrettanto di grassi e il restante 50% di
carboidrati.
Allergie e
intolleranze alimentari: un
vademecum salvaspesa.
Dall’Assessorato all'Agricoltura e
all'Ambiente della Provincia di Roma
un’utile guida alle intolleranze
alimentari, per orientare il
consumatore nelle scelte ed aiutarlo
a prevenire eventuali rischi per la
sua salute.
Sono in
aumento tra gli italiani e spesso
causano problemi diagnostici, perché
i sintomi tendono a manifestarsi
tardivamente. Stiamo parlando delle
intolleranze e delle allergie
alimentari, che possono provocare in
chi ne soffre irritazioni, disturbi
e, in alcuni casi, intossicazioni
anche gravi.
Pare che
ciascun individuo sia
“incompatibile” con determinate
sostanze, spesso insospettabili, che
vanno dagli alimenti, a componenti
chimici, a funghi e batteri. E
neppure per gli studiosi, alcuni dei
quali negano addirittura l’esistenza
di tali disturbi, è facile stabilire
il nesso di causalità tra alimenti e
sintomi.
Per fornire ai consumatori una
corretta informazione sulle
problematiche delle allergie e dei
disturbi causati da una non corretta
alimentazione e sulla funzione che
l’agricoltura biologica e
biodinamica può fornire alla loro
prevenzione, l’assessorato
all'Agricoltura e all’Ambiente della
Provincia di Roma sta
distribuendo gratuitamente alle
famiglie una preziosa Guida alle
allergie e intolleranze alimentari,
redatta da Matteo Giannatanasio,
agronomo, medico e docente di
Biochimica Vegetale dell’Università
di Napoli e da Vladimiro Benvenuti,
agronomo della Provincia di Roma.
“Questa guida”, spiega l’assessore
provinciale all’Ambiente e
Agricoltura Filiberto Baratti, “è
stata scritta pensando soprattutto
ai genitori e agli agricoltori. Ai
primi, perché hanno il compito di
indirizzare le scelte alimentari dei
loro figli. Ai secondi, perché è dal
loro operare che dipende la salute
di tutti noi. Solo un’agricoltura
che rispetta l’uomo e la natura può
dare cibo sano e nutriente”.
Dito puntato contro sesamo, soia e
frutta tropicale, che si sono
dimostrati essere fonte di nuove
allergie, così come l’uso sempre più
diffuso di guanti e oggetti a base
di lattice, che secondo gli esperti
sta provocando una sensibilizzazione
allergica e che quindi darà vita a
reazioni a diversi tipi di frutta
(castagne, banane, avocado, kiwi e
mango). Agli alimenti vegetali già
noti come possibili fonti di
reazioni allergiche (arachidi, grano
e frutti secchi con guscio) si sono
poi aggiunti alcuni frutti: mele,
ciliegie e pesche. Brutte sorprese
aspettano anche chi a tavola ama
“esagerare”: prurito, cali di
pressione, cefalee sono reazioni
legate al consumo eccessivo di
alimenti particolarmente ricchi di
istamina, come tonno, ossibuchi,
emmenthal, crauti e parmigiano.
Su come prevenire e combattere le
allergie e le intolleranze
alimentari, l’assessorato
all’Agricoltura e all’Ambiente
fornisce innanzitutto un consiglio
generale: quello di limitare il
consumo quotidiano di prodotti
trasformati, per portare in tavola,
invece, abbondanti quantità di cibi
freschi di stagione, ricordandosi
sempre di leggere gli ingredienti
riportati sull’etichetta prima di
acquistare qualsiasi prodotto.
Quando si va a fare la spesa,
poi, è utile tenere a mente alcuni
utili consigli di carattere
preventivo: la guida indica come
particolarmente ricchi di nickel:
frutti di mare, porri, legumi,
miglio, grano e riso integrale,
crusca e fibre, biscotti integrali,
spinaci e verza, semi di sesamo e di
girasole, soia e latte di soia,
datteri, fichi, ananas e prugne,
cacao, cioccolata, tè, mandorle,
noci, nocciole e arachidi,
marzapane, liquirizia forte e
lievito chimico in dosi elevate.
Per chi sa o sospetta di essere
allergico al glutine o a proteine di
riserva similari gli alimenti
pericolosi sono: grano, farro, orzo,
segale, avena, cibi impanati, carne
in scatola, hot dog, salsicce,
insaccati, hamburger, omogeneizzati
e alimenti liofilizzati, gelati,
panettone e pandoro, brioche,
miscele di cereali, paste per brodo,
snack, minestre, salsa di soia,
dadi, creme pronte e surgelati,
lievito in polvere, liquirizia e
pepe macinato.
Possono infine provocare reazioni in
chi è allergico o intollerante a
latte e lattosio: il latte e i suoi
derivati, salami, mortadella e
salsicce, prosciutto, hot dog e
wurstel, pani e biscotti al latte,
purè, besciamella, precotti
preparati con derivati solidi del
latte, pesce in pastella, gelati e
creme, cioccolato al latte e budini,
zuppe pronte, ovomaltina.
Per maggiori
informazioni contatta l'esperto
scrivendo a
gimenez@libero.it risponde
LILIANA GIMENEZ HAAS
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