Disordini Alimentari

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Bulimia e Anoressia

Il malessere può trasformarsi davvero in un nostro grande alleato. E aiutarci a definire i contorni del mondo, degli istinti e dei desideri, la censura dei quali è la vera patologia: dell'anima, del vivere e, all'inizio come alla fine, della considerazione onesta di noi stessi.

BULIMIA: I disturbi della alimentazione sono uno dei problemi tipici del nostro tempo. E riguardando molte ragazze e giovani donne (i maschi molto meno, perché finiscono per "scegliere" altre espressioni di disagio). Secondo i dati, nel mondo ricco, su cento giovani tra i 14 e i 25 anni sono in dieci a soffrirne. Ma se l'anoressia è la patologia più visibile per la magrezza tragica che provoca, la bulimia (pur altrettanto grave) è invece più nascosta. E viene custodita come un segreto, finché qualcuno (di solito i familiari) se ne accorge. Si tratta di un disturbo che traduce in malattia il senso di solitudine e di vuoto. E che sfocia nel rito delle abbuffate, da consumare di nascosto, seguite dal senso di colpa e, quindi, dal ricorso al vomito, ai lassativi o ai diuretici. Sul piano clinico, si parla di bulimia quando questo accade almeno due volte alla settimana per un periodo di tre mesi. Le conseguenze? Oltre a un difficile controllo del peso, un senso di sconforto che può portare a rinunciare ai propri progetti, a isolarsi dai coetanei.

ANORESSIA: di solito inizia con una dieta al fine di migliorare la propria immagine.
Comporta il drastico rifiuto del cibo allo scopo di perseguire un ideale di magrezza irraggiungibile: la persona anoressica non si sente mai magra abbastanza. Il corpo, ridotto all'osso, si fa teatro di una sofferenza interiore che le parole non riescono a dire. L'anoressia cela un profondo disagio che si tenta di mettere a tacere attraverso il controllo ossessivo delle calorie e del peso. L'anoressia colpisce duramente il corpo, lo attacca nelle sue funzioni vitali e può condurre a gravissime conseguenze fisiche quali insufficienza renale, osteoporosi, alterazioni cardiovascolari, perdita dei denti e dei capelli.
Di anoressia si può morire. Estremizzando non a caso, nell'anoressia si verifica un rifiuto della femminilità, del divenire una donna adulta e della sessualità. Infatti le ragazze perdono le rotondità, seno, sedere, cosce... Perdono quelle caratteristiche fisiche che trasmettono morbidezza, accoglienza, sensualità... Inoltre avviene l'amenorrea (assenza di ciclo mestruale da minimo 3 mesi). Molti endocrinologi dichiarano che l'assetto ormonale torna ad essere prepuberale.
Secondo la psicoanalisi vi è un disinvestimento libidico con un rigido ripiegamento narcisistico interno.
In entrambi i disagi è difficile guarire da soli: nella maggior parte dei casi serve un aiuto terapeutico.

I Fiori di Bach e la Naturopatia possono essere una cura valida per superare questi conflitti profondi. Ci sono alcuni rimedi di Bach specifici per questo tipo di disturbi, che possono aiutarti a risolvere definitivamente il tuo problema. Non farlo cronicizzare. Comunica con l'esperto naturopata e floriterapeuta scrivendo a gimenez@libero.it risponde LILIANA GIMENEZ HAAS


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La Bulimia

La bulimia è un disturbo alimentare caratterizzato da un irrefrenabile bisogno di mangiare. Causa frequente di obesità, la bulimia si manifesta con ripetuti accessi di fame che costringono il paziente a ingurgitare frettolosamente grandi quantità di cibo (la classica abbuffata), generalmente con l'impressione, durante tali episodi, di perdere il controllo della situazione (ovvero di non riuscire a fermarsi e resistere al desiderio di mangiare). L'attacco di bulimia è normalmente seguito da sensi di colpa, frustrazione e agitazione. L'1,5% circa della popolazione fra i dodici e i trent'anni (con prevalenza del sesso femminile) soffre di bulimia. I meccanismi compensatori che seguono l'abbuffata sono costituiti generalmente da vomito auto indotto, ma possono esservi anche abuso di lassativi e di diuretici, digiuno forzato e attività fisica eccessiva. La malattia presenta molte analogie con l'anoressia, come l'eccessiva preoccupazione del peso, la continua ricerca di approvazione per il proprio comportamento e aspetto fisico e l'idea ossessiva del cibo. L'alternanza di una notevole ingestione di cibo e dei meccanismi compensatori è la reazione per lo più a problemi emozionali, ovvero alla scarsa capacità di gestire le emozioni sgradevoli. La sofferenza per l'alternanza di abbuffate e di sensi di colpa e privazioni distraggono l'attenzione dai problemi reali, rendendoli più sopportabili.

Generalmente la bulimia inizia con un tentativo di mettersi a dieta; in seguito i meccanismi compensatori messi in atto sono percepiti come una soluzione per il controllo del peso e via via si consolidano nel tempo fino a uscire completamente dal controllo del paziente. 

Le principali conseguenze sulla salute dei soggetti bulimici sono i traumi all'apparato gastroenterico, squilibri ormonali che portano, nelle donne, ad amenorrea (mancanza del ciclo mestruale), fino allo squilibrio elettrolitico, una grave carenza di potassio e sodio a causa dei meccanismi compensatori, che può portare ad aritmie cardiache e anche alla morte.

Come l'anoressia, anche la bulimia è un disordine alimentare che trae origine dalla storia familiare del soggetto, dai suoi problemi psicologici e anche da una possibile tendenza alla depressione.

L'approccio terapeutico di solito si avvale di psicoterapeuti e può prevedere sedute individuali, di familiari o di gruppo. La cura farmacologica generalmente è a base di antidepressivi, in quanto spesso la bulimia è associata a depressione. Ma per chi preferisce la medicina naturale, può rivolgersi ai trattamenti complementari di naturopatia, con discreto successo.

 

L'Anoressia


COME SI FA A CAPIRE SE UNA PERSONA SOFFRE DI ANORESSIA?
Per poter parlare di Anoressia, non basta che una persona abbia perso peso o sia costantemente a dieta. Devono essere presenti in contemporanea questi aspetti:
- la persona si rifiuta di mantenere il proprio peso al di sopra dell’85% del peso previsto per la sua altezza e la sua età. Questo dato si può capire in questo modo: se il peso corretto per una certa altezza risulta di essere 55 kg. l’85% corrisponde a circa 46 kg, se il peso scende al di sotto di questa soglia il primo criterio per la valutazione dell’Anoressia è soddisfatto.
- la persona ha una fortissima paura di recuperare peso o di essere grassa anche in presenza di un’evidente denutrizione.
- la persona è eccessivamente preoccupata per il proprio aspetto fisico e per il proprio peso (questo influisce sulla propria autostima e la spinge al bisogno di controllare costantemente la propria forma fisica anche a costo di subire danni fisiologici rilevanti ed evidenti).
- la persona, se è di sesso femminile e in età mestruale, non presenta più il ciclo da circa tre mesi.

TUTTE LE ANORESSICHE VOMITANO DOPO AVER MANGIATO?
Provocarsi il vomito per eliminare il cibo mangiato è una pratica attuata dalle ragazze quanto hanno ceduto ad una abbuffata compulsava nelle forme miste ANORESSICO/BULIMICO. A questa pratica ricorrono anche quando non hanno potuto evitare di mangiare (situazioni pubbliche, famigliari o cedimenti di fronte ai familiari).

CHE COSA SUCCEDE AL CORPO DURANTE L’ANORESSIA?
L’aspetto paradossale è che nonostante l’organismo sia in grave stato di malnutrizione, il sistema immunitario, nella sua globalità, non risulta compromesso.
Il corpo instaura una sorta di adattamento metabolico alla carenza del cibo tale, da consentire la sopravvivenza entro certi limiti. Gli squilibri più evidenti si manifestano a più livelli:
- carenza di vitamine soprattutto dei gruppi B e D.
- carenza di Acidi grassi essenziali e di zinco, che creano secchezza della pelle, debolezza dei capelli fino all’alopecia.
- danni alla muscolatura, che per la scarsità di proteine si danneggia e s'indebolisce fino ad atrofizzarsi, creando nei casi più gravi lo stato di “pelle ed ossa”.
- disidratazione e perdita dei minerali come magnesio, potassio calcio e fosforo, che possono provocare aritmie e abbassamenti di pressione se ci sono azioni “purgative”.
- il vomito protratto crea lesioni a carico dell’esofago, e la diarrea crea danni all’intestino.
- il calo di peso fa scattare le alterazioni ormonali, quando l’asse ipotalamo ipofisi surrene va in tilt, si immettono nel sangue livelli molto alti di cortisolo (ormone dello stress).
- la tiroide va in ipofunzionamento, rallentando i ritmi del metabolismo per compensare la carenza di cibo. Le ghiandole sessuali non sintetizzano più gli ormoni
FSH e LH, causando un blocco del mestruo.
- la malnutrizione influenza in modo pesante l’umore che va incontro a gravi forme di depressioni.

CI SONO DEI SEGNALI ANTICIPATORI DELLA MALATTIA CHE POSSONO METTERE IN ALLARME?
L'età media dell’insorgenza della patologia si colloca fra i 12 e i 18 anni. Anche in questo caso l’adolescenza si conferma il periodo più critico della vita dei ragazzi. Dobbiamo prestare attenzione ai seguenti comportamenti:
- non vi è più rispetto per l’orario dei pasti.
- mangia solo poche cose molto selezionate.
- non mangia in compagnia.
- assume ritmi di vita molto frenetici, svolge molte attività fra i quali moltissima attività fisica.
- si pesa molte volte al giorno.
- passa molto tempo davanti allo specchio.
- si lamenta di non essere magra.
- si fa molto influenzare dagli stereotipi della moda.

QUALI SONO GLI ALTRI COMPORTAMENTI TIPICI DELL’ANORESSIA?
La ragazza anoressica si presenta molto educata, fredda, ipercontrollata, scostante, sostiene di non aver nessun problema e di stare molto bene.
Le famiglie di queste ragazze parlano di un improvviso mutamento del loro carattere con l’inizio del disturbo, da persone miti e diligenti diventano scontrose, chiuse e solitarie. Non riescono ad instaurare nuovi rapporti di amicizia e si allontanano da quelle vecchie. Rifiutano relazioni amorose adeguate all’età, e spesso non hanno mai avuto un reale rapporto sentimentale. A scuola incarnano il modello della “perfezionista”, della prima della classe, ma contemporaneamente si isolano intrattenendo con gli altri solo rapporti freddi e formali. Iperattive, soprattutto negli impegni sportivi.

COME E’ IL CLIMA NELLA FAMIGLIA DELLA PERSONA ANORESSICA?
Tutta la famiglia si organizza intorno al sintomo anoressico: i genitori non parlano d’altro, mentre la persona anoressica non parla mai del suo cibarsi.
Sotto la facciata della normalità e felicità domestica, rigidamente mantenuta e difesa, si svela un profondo stato di insoddisfazione, spesso negato anche davanti all’evidenza. I rapporti all’interno di queste famiglie sono molto tesi, soprattutto fra madre e figlia, anche per le questioni alimentari.
Le MADRI presentano spesso delle identiche caratteristiche: sono donne PILASTRO della famiglia che gestiscono ogni aspetto della vita famigliare, rigide e molto controllate. Piuttosto fredde affettivamente, intendono imporre a tutti i loro schemi. Al di là di un buon adattamento sociale, esse covano un rifiuto profondo della propria femminilità, che viene fatto coincidere con i temi della dipendenza passiva, della debolezza rispetto al modello maschile, e che involontariamente trasmettono alle figlie. Il messaggio che durante tutta l’educazione queste madri comunicano inconsciamente alle loro figlie, è di negazione della femminilità, vissuta come sottomissione.
Il PADRE è sovente una figura sfumata, dal carattere debole, schiacciato dalla moglie, assente non fisicamente ma affettivamente.
Da qui sembra che chi usa l’ANORESSIA COME UNICA VIA DI COMUNICAZIONE, non possa avere come riferimento né un vero modello femminile della madre, né un modello maschile del padre. Quindi galleggia in un universo di confusione di genere e di identità.
Le ragazze sono spesso ipercritiche nel confronti dei fratelli, ma rispetto a se stesse mantengono un alone di mistero, nessuno sa molto di loro, soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione, questo perché la persona anoressica nutre un profondo disprezzo per la tavola familiare, e quindi non mangia con i proprie parenti, cerca di cibarsi prima o dopo degli altri, mangia in piedi in un angolo della cucina o in camera sua, ma sempre si nascosto.
Ama tuttavia -paradossalmente- cucinare per gli altri, costringendo i familiari a tavola con pasti abbondanti e raffinati, dei quali lei non assaggia assolutamente nulla.

Gloria Origlia.


I campanelli d'allarme

Questi, secondo gli esperti della commissione del ministero della sanità, i "campanelli d'allarme" per l'anoressia:
- Rapida perdita di peso e restrizione alimentare
- Ossessione per la dieta
- Eccessiva preoccupazione per il peso e le 'forme'
- Paura folle di diventare grassi
- Depressione, irritabilità, isolamento sociale, preoccupazione per il cibo, comportamenti ossessivi, riduzione della capacità di concentrazione
- Perdita di interessi
- Eccessiva attività fisica
- Assenza di mestruazioni
-Comportamento alimentare anomalo
E questi i segni precoci della bulimia:
- Grandi mangiate non associate all'aumento di peso
- Acquisto di grandi quantità di cibo o scorte alimentari nascoste
- Bere molti liquidi durante i pasti
- Alzarsi da tavola o dopo aver finito di mangiare per andare in bagno
- Disordine in bagno o odore di vomito
- Frequenti mal di denti o problemi dentari
- Rigonfiamento delle ghiandole salivari
- Abuso di lassativi
-Crampi muscolari o parestesie frequenti e inspiegabili. 


ALTRE INFORMAZIONI (a cura di Paola Felici)

L'anoressia è un disturbo alimentare comportamentale grave che colpisce prevalentemente la popolazione femminile adolescenziale. E' caratterizzata dal rifiuto di mantenere il peso corporeo a un livello compatibile con età e altezza; le modalità per raggiungere questo stadio vanno dalle diete rigidissime, al vomito provocato attivamente, all'uso di diuretici, di lassativi, facendo un attività fisica molto impegnativa, al digiuno. L'anoressico, può arrivare a  morire d'inedia. 

    Tra i motivi per cui c'è prevalenza di donne in questa patologia, si possono ipotizzare sia gli standard di bellezza e di successo che vengono proposti dai media che relazioni difficili con la figura materna come rapporto conflittuale, ambivalente, una sorta di amore/odio.

    In una società come la nostra, in cui le diete sono una pratica all'ordine del giorno e l'aspetto fisico riveste un'importanza notevole... come si riconosce quando una persona ha comportamenti malati da quelli semplicemente messi in atto per essere in piena forma? Qual'è il limite oltre il quale la dieta si trasforma in un funesto meccanismo di autodistruzione? 

    La caratteristica del comportamento anoressico è l'eccesso, non si hanno limiti E il traguardo non esiste, non si arriva mai alla forma "desiderata", e nell'impegno per realizzare questa forma come "necessità", non si posseggono la lucidità mentale di capire che si sta andando verso la morte; infatti, nonostante le apparenze e i giudizi esterni, i soggetti "sovrastimano" le proprie dimensioni, e diventano addirittura incapaci  di riconoscere la gravità delle proprie condizioni fisiche estreme prima della morte.

    Si affrontano diete prolungate e rigidissime, l'esercizio e la forma fisica divengono il centro degli interessi dei soggetti ammalati, tanto da influenzarne completamente la vita quotidiana, le attività, le scelte, i rapporti. Chi soffre di anoressia, tende  spesso a isolarsi per sfuggire a situazioni in cui potrebbe esserci il rischio di perdere il controllo del comportamento liberatorio. Il rituale del vomito, può diventare talmente frequente che le pazienti presentano calli sulle dita e lesioni dovute allo sfregamento contro i denti, con il  rischio di lesioni all'esofago. Si arriva a situazioni di magrezza tale, da non poter riuscire a stare seduti senza far si che si spezzino le ossa per la mancanza di muscolatura.

    Altro disturbo alimentare grave è la Bulimia, il cui elemento caratteristico sono le grandi abbuffate, anche in questa patologia, vengono messi in atto i medesimi meccanismi di controllo del peso dell'anoressico che, però non raggiungono  mai l'essere sottopeso. Può accadere, che soggetti che in passato sono stati anoressici diventino in un secondo momento bulimici.